1. |
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Io sono il Sopravvissuto, son trino e non uno,
son vuoto a metà e non mi aspetta nessuno
Un contemporaneo di ciurme sumere, un compatriota di genti straniere.
In testa il tormento, in pancia il dolore
di un nulla di cui io stesso sono il motore
In pancia il dolore, in testa il tormento e una rotta ostinata che va controvento come se non ci fosse un domani (come infatti non c'è).
Ho imparato che è dal fallimento che nasce l'azione
e che il vuoto è possibilità di creazione
quel tipico odore di terra bruciata,
scordando lo zaino all'ultima stazione.
Il lato malato della libertà, Abele e Caino siamesi a metà.
L'errare è di Abele, l'errore è Caino,
il tiranno e lo schiavo hanno perso il cammino
come se non ci fosse un domani (come infatti non c'è).
Il punto è questo e un rimedio io non l'ho trovato
(ma conoscere il punto è già un buon risultato):
torturo il passato e misuro il futuro
ma intanto il presente se ne va affanculo.
Ti giuro, non vedo a un palmo dal naso,
ma vuoi mettere la soddisfazione a procedere accaso?
Che il vuoto è principio immanente, volendo fondare la causa sul Niente
come se non ci fosse un domani (come infatti non c'è).
Avrei voluto suicidarmi, ma non ho avuto mica tempo.
Eppure i condor mi mangiavano gli occhi, e forse questo voleva dire che ero già cadavere di una vita differita.
Allora, al mio funerale, fra gli elogi e i pianti di quelli che una volta erano stati i miei nemici, mi sono sostituito al mio corpo nel sacco nero, e sono scappato da me. Ora non avevo più un'ombra, né un nome, ma forse un'ombra e un nome non ce li avevo mai avuti. Sono tornato a cercare il mio mare, sono tornato a pescare sillabe.
Perché non sai mai cosa sei, e non sai mai cosa vuoi. Non vuoi mai cosa sei e non sei mai cosa sei. E se pensi che ormai non sei più tu, allora non sei mai stato tu.
Ogni cosa può cambiare in un istante. Il Demone è figlio di luna calante. Il Tempo è l'oceano, e io il navigante.
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2. |
(Come infatti non c'è)
01:16
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3. |
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E quindi tutto bene, dai, a parte la vita... E a parte che persevero a riaprirmi la feritacon la falce arrugginita, insomma, mi sa che sbaglio,
a guardare il panorama ci si perde ogni dettaglio (a guardare ogni dettaglio ci si perde il panorama).Tipo la mappa su cui sono, che mi ha un po' disorientato, che mi ruota sotto i piedi e mi dà il Nord sbagliato e mi manda in direzione dell'Oceano del Passato, (ma io non sono più il ghepardo di una volta che non sono mai stato).
Ma Orfeo,se vuoi voltarti, puoi girarti quando vuoi,lascia il comando della nave a CapitanSennodiPoi, e nel frattempo gli avvoltoi mi continuano a mangiare quelle briciole di pane che ho lasciato galleggiare sopra il mare. Ma in fondo è meglio: mi fanno ricordare che il mio di tempo perduto non lo posso ricercare... Un granello di sabbia nella clessidra che continua a girare.
Nel cerchio di mezzo la Luna Nera, è un abbaglio o al buio le cose si vedono meglio?
Lo so mi sbaglio se mi incaglio nelle rocce ormai sommerse, nell'assenza di radici o in tutte le altre cose perse, nell'esilio dagli amici, nei miei vortici a spirale che trascinano anche me nel gorgo della solitudine stellare E non avendo un focolare mi succede che non so dove tornare, quindi adesso barra a dritta, si procede, che dietro ormai la costa non si vede.
E avere fede in qualche stella non lo so se mi conviene
che il vero volto delle cose è al buio che si vede bene. Dito medio alle Sirene che mi hanno paralizzato cantando l'Irrealizzato del ghepardo che non sono mai stato.Ho un veliero senza vele che mi porterà nel centro del caos in mezzo ad ogni possibilità.
Non è il mestiere mio questo mestiere qua di galleggiare nel cerchio di mezzo sempre a metà ma sfasato dal centro un po' più in là.
Seguo il fusso delle onde e vedo il nulla all'orizzonte.
Seguo il fusso delle onde verso il nulla all'orizzonte.
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4. |
(Che non sono mai stato)
03:16
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Tutto è da rifare: mi sembra sempre di arare il mare.
Costretto a transumare e perennemente ad arare il mare.
Tutto è da rifare: Sisifo non sei nessuno.
Non c'è rifesso alcuno: la notte è nera senza luna.
Non c'è ricordo alcuno e non c'è memoria del futuro.
Non c'è più scelta alcuna fra il mare e il cielo senza luna.
Non c'è vertigine alcuna: la notte è nera e senza luna.
Non c'è nessuna paura in questa notte senza luna.
Non c'è nessuna paura in questa notte senza luna.
Il Possibile è il limite mobile
di ciò che io sono disposto ad ammettere,
in questa notte in cui l'Irreversibile mi regala la possibilità
di cercare il mio mare, di non tornare più indietro
e andare un po' più in là.
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5. |
Il porto delle illusioni
07:21
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Da bimbetto sognavo di fare il pirata.
Ora che sono un pirata il mio sogno è di fare il bimbetto,
invece annodo un cappio mentre aspetto non so nemmeno cosa.
Nel mare del Maccosa a pesca di ossessioni, andando contro vento, contro alibi e illusioni e come unico nemico la speranza e una domanda che mi cola dalla testa: Era proprio questa la vita che volevamo? E cosa mi resta in mano dell'essere sopravvissuto? (ora che il tempo è scaduto)
La percezione di una rivoluzione arriva sempre e solo quando tutto è già accaduto.
Ora il tempo è circolare e l'orizzonte si sposta più in là. Butta in mare il cannocchiale, nella spirale niente appare ciò che è in realtà.
Scusa ho solo poche cose da dire, e in gran parte lo so, sono tutte minchiate, può mai essere che siano tutte sbagliate?
Ora che sono spettatore in mezzo alla tempesta, e il mio cuore di bimbo è una pietra con 22 lati e mezzo, che cosa mi resta?
Dai, lo sapevo da un pezzo: la rotta è proprio questa:
sotto i piedi l'abisso, la schiuma negli occhi e il caos sopra la testa.
Che cosa mi resta?
Sprogrammarmi tutto un futuro: questo quanto mi costa?
Un serpente a spirale a cui dovrei strappare a morsi la testa
Ma era proprio questa la vita che volevamo? Ora cosa mi resta?
Forse attraccare in un porto stavolta un po' meno sicuro
e andare affanculo.
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6. |
Prologologia
01:36
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La volontà piega il destino,
ma non il caso,
ma non il caos.
Ma non è questo il caso.
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7. |
Rotta Irreparabile
03:14
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Riuscirò a sentire il rumore della corda spezzata
quando lascerò che si spezzi?
In discesa in folle, pazzo per i pazzi,
folle per le folle.
Riuscirò a trovare la cazzo di chiave della stanza delle mie torture
Per riuscire un po’ a raddrizzarle
prima del tracollo, rotolando a valle a rotta di collo.
La spirale delle onde
il rimescolarsi della corrente,
Schiuma sporca sulla tomba
della folla consenziente.
Niente punti cardinali,la stella polare è assente.
Io sputo sangue sulla tomba
della folla consenziente.
Ribaltare i cassonettie ribaltare l'esistente
Sputo sangue sulla tomba
della folla inerme e consenziente.
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8. |
Zonguldak
05:58
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Sono qui, fermo seduto,sopravvissuto ma stanco morto.
Guardo le navi ormai arrugginite nel porto.
Mi sono accorto che non partiranno, sono chiuse dentro unabottiglia delcazzoeporcoddio nemmeno lo sanno.
E io, come loro, da tempo ancorato incatenato al centro di un quadrato
E mi ero legato da solo le mani come i casi umani, un po' troppo umani.
Ma mentre accoltello il me che io ero ieriil me di oggi è impiccato dal me di domani... Bene!
Corpo di mille balene! Solo chi è fermo non sente le catene.
L'ancora è dentro di me.
Ho salpato presto stamattina
E la marea mi trascina ma la marea sono io
e uno squalo mi sbrana ma lo squalo sono sempre io
che non c'ho una rotta ma solo una scia
ma mi volterò il giorno della mia agonia
Lascia gli ormeggi, coraggio,
e sfascia con l'ascia la scialuppa di salvataggio:
per ridefinire il primario e la prospettiva che apre ogni altro scenario.
Un breve respiro, un nodo slegato,
un’ascia nel mare ghiacciato da un gelo che squarcia le vele.
Corpo di mille balene! Solo chi è fermo non sente le catene.
La guerra è dentro di me.
Io sono il Sopravvissuto, sono quattro non uno.
Sono pieno a metà e non mi aspetta nessuno.
Un compatriota dell'inesistente, un contemporaneo di Niente.
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MARNERO Bologna, Italy
QUANDO VEDRAI LE NAVI IN FIAMME SARÀ GIUNTA L'ORA
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Out 1 Oct 2018
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