lyrics
A.C.H.A.B.
E così, dopo l’ennesima ferita inflitta dalla vita,
la Ciurma del Disastro è ripartita.
Canta strofe catastrofiche di vele avvelenate
Canta strofe amareggiate dalle mareggiate.
Una fune sull’abisso di mille barricate.
E mentre canti di mendicanti dimenticando
che menti o altrimenti ti lamenti ma tanto
le cose che sono frutto di conseguenze
raramente succedono per incidente.
E così sei al corrente della gamba che manca?
Vai incontro alla corrente o a una balena bianca?
Fermate questo mare primordiale
che rigetta sulla riva questo maledetto male.
Fermate questo Mare di Male!
Narreremo l’orrore nei nostri inni in re minore
fra erinni e rime amare orme e memorie nere
Norme e remore zero, ameremo davvero
questo male detto anche maledetto Marnero
Erreremo nei mari degli errori più neri
Armeremo quei remi e spiegheremo alle vele che
Non siamo noi quelli condannati a fuggire:
siete voi i condannati a rime nere. Bella, Ciao.
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A.C.H.A.B.
Achab è il dolore di una perdita. Achab è la disperazione di uno strappo nel cuore in apnea per la mancanza di qualcosa che non può raggiungere, e che quindi brama. Achab è il senso del vuoto di quello che manca, di quello in cui si manca, di quello che ci manca. Achab è una morte a cui è scampato, ma per raccontare che cosa? Inseguitore ed inseguito, è a caccia contro se stesso e si ribella al limite e alla perdita irreversibile. Con una gamba d’osso, un cappio fatto di lenza intorno al collo e una bara come scialuppa, ciò che gli manca cela la sua follìa: la brama di distruggere causa la conseguente necessità di costruirsi un nemico da distruggere, una forza superiore contro cui potersi scagliare e a cui dare la colpa delle proprie mutilazioni, in un crampo di auto-celebrazione (All things you Can Hate Are la Balena). Una volta inventato il nemico, cioè il suo doppio, Achab va incontro al suo destino, un fine, o una fine, voluta da chi desidera espiare il proprio settimo senso, la colpa, per poter chiamare la sconfitta destino. Ma non è stato un incidente, non è stata la sfortuna, non è stata la congiura, non è stato il destino.
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