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Il Clandestino e il Marinaio

from La Malora by MARNERO

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lyrics

IL CLANDESTINO
Naufrago fra le onde di sabbia,
stivato nella pancia gigante di una barca bianca.
Senza rifugio, difesa, né nome, lui scappa
nel vuoto di un’amnesia
e nell’apnea del respiro che manca.
“Tu partirai con dolore”
Le ombre spariscono quando ti butti nel mare.
La mente può dimenticare
ma il cuore non può più scordare.
I demoni sui fragili bordi li lascia sospesi ad oscillare.
Ma scappa dai mostri, i feroci e veloci cagnacci,
non sente per niente i rimorsi
ma solo un po’ i morsi sui polpacci.
Corre vestito di stracci e non ha più paura
della visione futura di qualche sciagura.
Allora si ferma, si volta e guarda negli occhi quei cani.
Loro lo fissano immobili. Lui apre le mani.
“La mia ferita esiste prima di me. La mia ferita esiste dopo di me.”
Corre, non può più fermarsi e va fino al confino,
perché alla fine il destino di tutti è clandestino.
“La mia ferita esiste prima di me”
Seduto in una taverna ora si versa il vino,
accanto ad un Marinaio, un Cieco, un Baro e un Bambino.
A volte la fuga è l’ultima carta per dire di No.
Per dire di No.

IL MARINAIO
Il Vecchio era un marinaio. Era anche un marinaio.
Per scappare dal colera e dalla galera
salpò su un’altra galera, con vele rosse e bandiera,
con clessidra alata e un teschio sulla chiglia nera.
Non ricorda più il suo nome qual’era,
il suo volto rugoso è sferzato dal tempo
e la voce grattata dal vento narra il fallimento
di un suicidio e di un ammutinamento.
Una vita a cercare una via per non obbedire né comandare,
una vita a morire infinite volte prima della morte definitiva.
Il comandante, senza una nave,
si guarda allo specchio e non sa più che fare,
ma la nave senza un comandante, alla fine,
può pur sempre navigare, alla deriva.

_________
Un Clandestino, appena sbarcato in gravi condizioni di salute, racconta la sua fuga, tra amnesie e allucinazioni deliranti dovute alla febbre. Gradualmente, comincia a ricordare: il deserto, una ferita, un assassinio, una fuga: ha perso tutto.
Un Vecchio Marinaio, ex rivoluzionario, narra le sue inutili gesta, le insidie a cui è sopravvissuto, i suoi ammutinamenti a bordo, la fuga dalla prigione. Parla dei mille tentativi falliti di combattere i due volti dell’esercizio dello stesso Potere: servire e comandare, e dell’impossibilità di trovare un approdo.

credits

from La Malora, released January 1, 2016
Michele Stocco (Phobonoid): chitarra

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MARNERO Bologna, Italy

TUTTO QUELLO CHE NASCE MUORE
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