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about

Featuring:
Nicola Manzan: violino e viola
Matteo Bennici: violoncello
Mario Di Battista: pianoforte e synth

lyrics

LE NAVI NON ARDONO ANCORA

Quando vedrai le navi in fiamme quello sarà il segnale,
per il momento ascolta il vento, che aspettare non vuol dire rimandare.
Quando vedrai le navi in fiamme sarà giunta l’ora,
ma fino a allora resta fermo, che le navi non ardono ancora.

Un fuoco brucia le onde e il mare è fratello maggiore
e insegna a usare le correnti a tuo favore.
Un passo dopo l’altro, rotolando il masso.
Un passo verso l’altro, dall’abisso verso il basso.
Nel cammino ascolta il vuoto e accendi un fuoco che bruci in eterno,
che dopo ogni estate c’è sempre l’inferno.
Ma è già tardi? Forse no. Ma è già tardi? Forse no.
Dal basso verso il basso, rotolando il masso
dal passo dell’Ormai alla rupe dell’Adesso.
Ma è già tardi? Forse no. Forse no, nonostante tutto.
Dal basso, verso l’altro, passo dopo passo
Dal fondo si ripopola l’abisso.

I disertori, gli accerchiati e gli appestati,
scoperto il vuoto scelgono un cammino,
portando il fuoco, dentro la notte, sotto la pioggia
in mezzo ai rovi e in mezzo alle rovine.
E come l’acqua nel suo marciare per non marcire
fra le macerie, non ci si può più fermare.
[E fra bruciare ed estinguersi la scelta è bruciare
e attraversare il dolore per poter dire di essere stati una volta vivi]

Indifferente filtra la pioggia, scorre l’acqua e non si ferma mai.
Allaga la barca, attacca la roccia, scorre, spacca e non si ferma mai.
E fino a quando questo fuoco spegnerà la pioggia
Un lampo di fuoco colora di sangue la pioggia.
Portando quel fuoco in avanti davanti agli idranti sotto questa pioggia
[E fra bruciare ed estinguersi la scelta è bruciare
per poter dire di essere stati una volta vivi]

_________________________
Le Navi Non Ardono Ancora

Oltre la fine delle cose, sull’orlo del Nihil totale, uno scarabocchio di fuoco sopra il mare segnala l’accampamento di una resistenza. Malgrado un diluvio incessante che impedisce di accendere fuochi, avanza in marcia una colonna di donne e uomini senza qualità. Procedono fra le rovine, nelle tenebre, inciampano, cadono, si rialzano. Attraversano le macerie del disastro con i piedi incatenati al proprio cammino e, malgrado tutto, spingono oltre un masso fino alla cima, per poi fermarsi a guardare ad occhi aperti, lucidamente, il panorama. Sotto la pioggia scavano fra i detriti, rimestano nelle ceneri per scorgere una scintilla, o la poca brace residua di un fuoco che forse è ancora acceso. Riempiendo alcuni estintori col poco kerosene rimasto, terranno in vita questo fuoco per rendere abitato l’inabitabile, portandolo dentro la terra e nelle radici, e attendendone con pazienza i frutti. L’attesa non è l’ottimismo di un vago e sospirato avvenire donato dall’alto, ma la lucidità di conoscere le stagioni e cominciare a scavare la terra con le mani, dal basso verso il basso, quando è il momento. Portare questo fuoco significa aver fatto i conti duramente con le illusioni, proprie e degli altri, saper reggere la solitudine senza amarla, accettare la sconfitta senza rassegnarsi. Si può portare questo fuoco solo dal basso, verso l’altro, restando umani. Per non inciampare, il primo passo è a testa bassa e non si guarda in alto, che tanto la pioggia non la possiamo fermare e il fuoco non la spegnerà. La pioggia dall’alto continuerà, perché se ne frega di noi. Ma l’acqua è anche il simbolo della vita che scorre indifferente, che è incapace di fermarsi, filtra tra le crepe del mondo e lo spacca dall’interno. Grazie all’acqua, tra gli interstizi della civiltà, la vita sopravvive, infilandosi nelle brecce, allargandole sempre di più, infilando il dito tra le ferite del sistema, vivendo grazie ai suoi errori. E portando quel fuoco, sotto l’acqua e sull’acqua, in mezzo agli altri, la Ciurma del Disastro riparte.

credits

from Quando Vedrai Le Navi In Fiamme Sarà Giunta L'Ora, released October 1, 2018
Musica scritta dai Marnero con Mario Di Battista.
I testi sono di J.D.Raudo

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MARNERO Bologna, Italy

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