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about

Featuring:
Wu Ming Contingent:
Wu Ming II: Voce
Egle Sommacal: Chitarre

lyrics

PROLOGUE

“Restate fermi, restate fermi…Figli di Malgrado, fratelli miei! Vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore. Verrà un giorno in cui avremo un riparo che ci protegga dalla tormenta che infuria sul mondo. Ma non è questo il giorno.

Ci sarà un giorno in cui l’uomo smetterà di annodarsi il cappio alla camicia, le mura impastate col sangue degli schiavi consenzienti crolleranno, cancellando ogni frontiera. Ma non è questo il giorno. Ci sarà un giorno in cui inizieremo a desiderare di non avere più illusioni e ad illuderci di non desiderare niente. Ma non è questo il giorno.

Un giorno in cui avremo la speranza che nuovi mondi possano sorgere. Ma non è questo il giorno. Questo è l’unico mondo possibile e in questo mondo dobbiamo vivere in un altro modo, insieme, io, noi, loro. E noi siamo loro.

E per questo, malgrado tutto, quest’oggi, è il giorno in cui ci libereremo dagli Ormai, dai Non ancora, dalle colpe, dai debiti e dalle catene che ci siamo lasciati mettere. Il giorno in cui, malgrado tutto, non avremo più paura di combattere, smetteremo di sognare ma inizieremo finalmente a svegliarci e andremo avanti, portando il fuoco sotto questa pioggia.

Per tutto ciò che ci manca e dobbiamo riconquistare, malgrado tutto, vi invito a resistere, Ciurma del Disastro!
E che si dia fuoco alle navi, allora!”

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Prologue

La pioggia non cesserà. Quello che sta accadendo continuerà ad accadere. Il naufragio universale è imminente. Nell’attesa, e in assenza di qualsivoglia speranza cristiana, si può solamente esercitare la pazienza, la comprensione, la solidarietà e l’autonomia. La storia richiede un salto, richiede il coraggio dell’imprevedibile, il coraggio di toccare quello accanto a cui si passa e di scrutare in questi abissi senza fondo per guardare le facce che lo ripopolano: da Io a Noi, da Noi a Loro. Noi siamo Loro. Siamo questa folla, anonimi e per niente speciali, perfettamente soli e in questo identici a tutti gli altri. Le facce meticce delle minoranze. Le masse non hanno mai aderito alle alternative di ribaltamento. Lo ha sempre fatto prima un gruppo minoritario, poi un altro, e così via. E così, alcuni Corsari del Presente, resistendo assieme al freddo, portando quel fuoco in avanti, con-corrono alla propria perdita. Come termiti tessitrici di reti, lavorano con pazienza, conoscono la posizione delle fonti nel deserto, si riparano dalle tempeste rimanendo sul fondale, negli spazi, nelle ferite del mondo. Sanno che per non precipitare, si deve continuare a cercare ancora, e prendere coscienza della realtà, per imboccare strade diverse. Ma adesso le campane suonano, le navi ardono, ed è giunta l’ora di andare.

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